Il veleno d’api per le infiammazioni croniche
Anche se fonti storiche ne testimoniano l’impiego terapeutico già nelle antiche civiltà come in Grecia, Egitto e Cina, i primi studi moderni sull’utilizzo del veleno d’api nell’apiterapia risalgono alla fine dell’Ottocento.
Tra i più noti vi è senza dubbio quello del medico austriaco Phillip Terc che scrisse il trattato “Rapporto sulla connessione tra le punture delle api e le malattie reumatiche” dando vita a un forte interesse in materia in tutta l’Europa centrale.
Gli studi sull’uso del veleno d’api
Numerosi studi hanno dimostrato l’efficace azione del veleno d’api nel trattamento:
- di affezioni reumatiche, osteo-articolari, neurologiche periferiche e artrite;
- di infiammazioni croniche;
- di tessuti cicatriziali;
- topico contro l’invecchiamento della pelle grazie al contenuto di mellifica e apamina;
- come antidolorifico.
È oggetto di studio l’azione del veleno d’api sul sistema-cardiovascolare, sul sistema nervoso, su alcuni disturbi degli occhi e della pelle. Inoltre sembra alleviare gli spasmi e diminuire la stanchezza nei pazienti affetti da sclerosi multipla (in corso di studio).